Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
COLMO.
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COLMO.
Definiz: Add. Pieno tanto, da non poter più altro contenere di ciò che vi è messo; detto specialmente di misure, vasi e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 177: Lasciamo stare d'aver le lor celle piene d'alberelli, di lattovari e d'unguenti colmi.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 67: Misurando il biado col moggio, si è il moggio raso; e misurando a cafisso, si è il cafisso colmo; salvo che le mandorle si danno a moggio colmo, come col cafisso.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 1, 20: Eranvi di carciofi e di baccelli, E colmi di ciliege alti corbelli.
Esempio: Red. Ditir. 12: Si sommerga Dentro un pecchero indorato, Colmo in giro di quel vino.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 141: Le misure sue [di Dio] sono colme e traboccanti ne' doni e ne' beneficj suoi.
Esempio: Petr. Rim. 1, 229: Passa la nave mia colma d'obblio.
Esempio: Cas. Rim. 1, 39: O piume D'asprezza colme! o notti acerbe e dure!
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 146: Che dolce salutar, che baci ardenti, Colmi poi di venen, privi di fede!
Definiz: § II. E per Rilevato, e anche Convesso. –
Esempio: Benciv. Ras. 1, 5: Tutte le vene nascono da la parte scrignuta e colma del fegato, imperciò ch'el fegato è dentro cavo, e di fuori colmo e scrignuto, e sopra la sua parte colma e scrignuta una grande vena nasce.
Esempio: Morell. Cron. 246: Le dita lunghe, e tonde come candele, l'unghia d'esse lunghe e bene colme, vermiglie e chiare.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 23: Poi togli una prieta da tenere in mano, pur proferitica (di porfido), piana di sotto e colma di sopra.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 229: A voler che due superficie combacino bene insieme, bisogna o che amendue sieno esattamente piane, o che se una è colma, l'altra sia concava.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 5: Vetri.... ch'essendo per avventura colmi, rappiccoliscono l'immagini.